Socialismo liberale

 

"Il liberalismo si è familiarizzato col problema sociale. Il socialismo si sbarazza delle sue mire utopistiche. Una nuova sensibilità […] lo pervade tutto. Il socialismo si fa liberale? Il liberalismo diviene socialista? L'una e l’altra cosa insieme".

Collana: Storica
Pubblicato: 23/02/2024
Formato: 14x21
Pagine: 172
ISBN: 9788832104813

Scritto durante il periodo di confino a Lipari, quando Carlo Rosselli aveva 29 anni, e nascosto all’interno di un pianoforte malandato per paura che i fascisti, durante una delle loro ronde, perquisissero il suo
alloggio e lo trovassero, fu pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1930 e in Italia nel 1945, dopo qualche anno dalla morte dell’autore.

L’intuizione alla base di questo testo è che il socialismo non sia affatto nemico del liberalismo. Un pensiero, quello di Rosselli, nuovo e coraggioso, che mette in evidenza il concetto della volontà umana, rigetta il marxismo e gode dell’influenza di Mazzini, Pisacane e del laburismo inglese.

Carlo Rosselli

Nato a Roma nel 1899, fu uno scrittore, economista e politico, teorico del socialismo liberale. A Firenze, nel 1925, fondò il foglio clandestino Non Mollare; l’anno dopo, con Pietro Nenni, diede vita alla rivista Il Quarto Stato. Nel 1929 fu tra i fondatori del movimento antifascista “Giustizia e Libertà”, con Lussu, Nitti e un gruppo di fuoriusciti organizzati da Salvemini. Combatté durante la Guerra civile spagnola, nella Colonna Italiana Rosselli. Nel 1937 venne assassinato insieme al fratello Nello da un gruppo di sicari appartenenti ai cagoulards (organizzazione terroristica francese dell’estrema destra).

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