Sei anni di guerra civile in Italia

Un libro bruciato dai nazisti
Introduzione di Fabio Martini 

È del tutto evidente che Nenni non è interessato ad un esercizio di stile: a muoverlo c’è una motivazione squisitamente politica. Nenni, mentre racconta i fatti, non li commenta, lascia che la ferocia parli da sola

Collana: Storica
Pubblicato: 26/05/2023
Formato: 14x21
Pagine: 232
ISBN: 9788832104714

«Era il 10 maggio 1933 e gli studenti nazisti, istruiti da Joseph Goebbels, bruciarono nelle piazze tedesche cinquantamila libri. Sconci falò circondati da persone che mangiavano salsicce e da altre che inneggiavano agli incendiari in divisa. Studenti e plaudenti si eccitavano a vicenda, scambiandosi il saluto nazista. Tra le fiamme vennero gettati opere di Freud e Einstein, di Musil e Benjamin, di Kafka e Joyce e tra queste anche Todeskampf der Freiheit (Agonia della libertà) di Pietro Nenni, che nel 1945 sarà poi pubblicato in Italia col titolo Sei anni di guerra civile in Italia.

Un libro icastico, che narra l’avvento violento del fascismo senza aggiungere un etto di retorica: proprio questa natura “oggettiva” aveva trasformato l’opera di Nenni in un potente atto di accusa nei confronti del regime».

Dall’introduzione di Fabio Martini

Pietro Nenni

(Faenza, 9 febbraio 1891 – Roma, 1° gennaio 1980), politico e giornalista, è stato leader storico del Partito Socialista Italiano. Cresciuto in orfanotrofio, durante la guerra di Libia sfida i carabinieri di Giolitti e viene imprigionato, esperienza che nel corso della vita ripete per ben otto volte. Negli anni Venti si oppone ai compagni massimalisti che, su indicazione di Mosca, intendono liquidare il PSI. Per quasi vent’anni combatte il fascismo dall’esilio e negli anni Cinquanta sfida la perdurante eredità dello stalinismo in Italia. Nel decennio successivo è vicepresidente del Consiglio nel primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro.

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