La spilla d'oro

Memorie da un secolo sterminato
 

Riluce la spilla d’oro sul comò di Esterina. Lapo la interroga sul senso di quella calamitosa estate che sembra non finire mai. Ma nulla rivela, il gioiello, del presente e del futuro: la sua punta acuminata sa forare solo il passato.

Collana: Bianco e nero
Pubblicato: 12/01/2024
Formato: 14x21
Pagine: 428
ISBN: 9791256060207

Primavera 2020: Siamo in piena emergenza sanitaria a causa della diffusione del Coronavirus.

Lapo, il narratore protagonista, si chiede perché – in questa pandemia che ha sconvolto il mondo – gli accade così spesso di pensare al padre. Sarà la paura del virus in agguato, possibile veicolo di morte, che gli ricorda quella del genitore? Sarà la condizione di isolamento e di forzata astinenza dalle radicate consuetudini, che lo induce a porsi quelle domande radicali che i quotidiani affanni ci inducono a rimuovere? Sarà tutto questo, potenziato dalla sua professione? Di sicuro sa che un desiderio impellente, d’improvviso, lo agita: guardare dentro la sua vita per scoprirne il senso.

È l’inizio di un viaggio a ritroso, in cui passato e presente si confrontano e s’illuminano a vicenda. A guidarlo, dapprima alcune foto d’epoca scoperte in un cassetto, poi, soprattutto, la spilla d’oro dalla testa rossa di cui la nonna Esterina si serviva, alla vigilia della Grande Guerra, per difendersi dai molestatori nel loggione del Giglio di Lucca. Il nipote osserva l’oggetto che, ai suoi occhi, diventa vivo: un’arma che fora i decenni del secolo scorso, un passe-partout per penetrarvi e sviscerarne la drammatica complessità. Ecco allora il richiamo alle origini familiari e sociali, ecco la necessità di confrontarsi con un mondo e una vicenda, quella del Novecento, che Lapo ha indagato da studioso di storia, ma non come figlio di suo padre e sua madre.

Paolo Buchignani

Storico del ’900, già docente di Storia contemporanea all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria. Ha pubblicato numerosi saggi sul fascismo, sui totalitarismi e sul tema della rivoluzione declinato nelle diverse culture politiche del XX secolo. Tra i suoi libri più importanti: Un fascismo impossibile. L’eresia di Berto Ricci nella cultura del ventennio (Il Mulino, 1994); Fascisti rossi. Da Salò al PCI, la storia sconosciuta di una migrazione politica 1943-53 (Mondadori, 1998 e Oscar Mondadori, 2007); La rivoluzione in camicia nera. Dalle origini al 25 luglio 1943 (Mondadori, 2006 e Oscar Mondadori, 2007); Ribelli d’Italia. Il sogno della rivoluzione da Mazzini alle Brigate Rosse (Marsilio, 2017). Come scrittore di romanzi e racconti storici, segnalato a suo tempo da Geno Pampaloni, Romano Bilenchi e Mario Tobino, Buchignani ha pubblicato cinque volumi: uno di questi, Solleone di guerra, reca la prefazione di Carlo Lizzani; un altro, L’orma dei passi perduti, è stato candidato al Premio Strega 2022.

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