Il delitto quasi perfetto

Smart working e diritti del lavoratore
Prefazione di Pierpaolo Bombardieri, Postfazione di Tiziana Bocchi 

In Italia il concetto di smart working non è stato comunicato nel modo giusto. Perché si è deciso di interpretarlo alla stessa maniera del lavoro subordinato. Concentrandosi, cioè, sul processo produttivo invece che su obiettivi da raggiungere in periodi a medio o lungo termine.

Collana: Frontiere
Pubblicato: 07/12/2020
Formato: 14x21
Pagine: 148
ISBN: 9788832104318

Con l’esplosione e l’aggravarsi della pandemia generata dal Coronavirus, le attività produttive si sono trovate di fronte a un dilemma: continuare a lavorare nel modo con cui siamo abituati (in presenza sul luogo), o mettere a frutto quanto la tecnologia ha messo a disposizione dell’uomo e, quindi, mediare fra l’esigenza del profitto e la salute. Come a tutti noto, si è scelta questa seconda strada.

Purtroppo, in Italia, si è deciso di interpretare lo smart working alla stessa maniera del lavoro subordinato. Lo smart working che si è praticato (e si sta praticando) nei giorni di emergenza sanitaria è stato un falso lavoro agile che, semplicemente, ha trasferito il lavoro classico dall’ufficio in casa, mantenendo la caratteristica di controllo – da parte del datore di lavoro – sul processo. I lavoratori si sono trovati, cioè, sempre più nelle condizioni di un falso smart working che manterrà le caratteristiche del lavoro abituale d’ufficio, con la differenza che si assottiglierà sempre di più la linea di demarcazione fra vita lavorativa e vita privata: tutta la vita sarà lavoro, con il conseguente indebolimento dei diritti dei lavoratori. Come ovviare a questo delitto quasi perfetto? È la risposta che Pierluigi Petricola cerca di dare con questo volume, individuando l’assassino, il corpo e l’arma del delitto.

Un libro agile e divulgativo che possa andare nelle mani di tutti e che sia in grado di rispondere agli interrogativi più disparati.

Pierluigi Pietricola

Classe 1983, è PhD in Italianistica. Scrive per il Blog della Fondazione Nenni ed è critico teatrale per la rivista Sipario. Ha curato diversi libri per Arcadia Edizioni.

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