Esilio

 

“Di qua: la casa, la famiglia, gli amici, la propria lingua. Di là un paese nuovo, una lingua diversa se non ignota, volti sconosciuti… E noi due soli: uniti ma soli!”

Collana: Bianco e nero
Pubblicato: 25/10/2024
Formato: 14x21
Pagine: 472
ISBN: 9788832104936

Vera Modigliani definisce questo libro “un po’ il carnet de route de l’exil”, una sorta di diario di viaggio che racconta il lungo esilio condiviso con il marito, Giuseppe Emanuele, dalla primavera del 1926 all’autunno del 1944.

In queste pagine sono racchiusi gli anni terribili del fuoruscitismo in Francia, in Svizzera e negli Stati Uniti, iniziati quando Modigliani assunse il ruolo di avvocato di parte civile nel processo dell’omicidio Matteotti; le difficoltà della vita dell’esule, fatta di trasferimenti faticosi e stazionamenti, a volte, in alloggi di fortuna; i sentimenti di comunione e le manifestazioni di solidarietà nati tra i compagni che condividevano le stesse paure, le stesse speranze, lo stesso momento storico e la stessa nostalgia dell’Italia.

Esilio offre un’occasione di riflessione e conoscenza di fatti cruciali della nostra storia, oltre a testimoniare il forte coraggio, l’instancabile entusiasmo, l’infinito amore e la sofferta militanza politica che ha accompagnato tutta la vita di Vera e Menè.

Vera Modigliani

Nella Funaro (Alessandria d’Egitto, 1888 – Roma, 1974), di fede socialista, da giovanissima – per rendere omaggio alla rivoluzionaria russa Vera Zasulič – decise di cambiare il proprio nome in Vera. In seguito agli studi in Giurisprudenza all’Università di Pisa venne ammessa nel registro dei praticanti di Livorno (fu la prima donna italiana a essere iscritta all’Albo degli avvocati) ma le leggi dell’epoca non le consentirono di esercitare la professione. Nel 1908 sposò il socialista Giuseppe Emanuele Modigliani, detto Menè, e ne fu compagna inseparabile di vita e di lotta per circa quarant’anni, un sodalizio umano e politico conclusosi solo con la morte di lui. Essendo entrambi di origine ebraica, intrapresero insieme la via dell’esilio durante il fascismo – grazie al prezioso aiuto di Joyce Lussu – e, dopo la morte di Menè, Vera continuò la fervida attività di propaganda antifascista che aveva condotto con il marito.
Autrice di due opere in lingua francese, Les proces celebres de l’Italie (Paris, Payot, 1936) e L’italien d’aujourd’hui, par les textes (Paris, Librairie A. Hatier, 1937), nel 1946 pubblicò per la prima volta le sue memorie, che raccontano proprio il periodo dell’esilio. Nel 1947 si candidò nelle liste del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI) per il Senato ma non venne eletta. Due anni dopo, per onorare la memoria del marito, promosse la costituzione dell’Ente per la Storia del Socialismo e del Movimento Operaio Italiano con iniziative di ricerca, documentazione e valorizzazione della storia del movimento operaio e del socialismo italiano.

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